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Direttore responsabile, Francesco Mura

Il leone ruggisce ancora

Il leone potrà anche essere stanco, spesso ammalarsi, qualche volta abdicare ma resta pur sempre un leone e Silvio, al di là di ogni credo politico, resta il re dei leoni. A dispetto di chi nella festa della vergogna, organizzata subito dopo che la notizia del suo ricovero è stata diffusa dalle agenzie, alla quale hanno partecipato i peggiori soggetti che l’antipolitica italiana annovera tra parlamento e senato.

IL RICOVERO

La notizia del ricovero del Cavaliere si è diffusa con la velocità del fulmine, solo pochi minuti e le agenzie di tutto il mondo hanno battuto il bollettino che voleva Silvio in grave pericolo di vita. E, mercoledì sera, in effetti, in tanti hanno temuto il peggio e non solo tra amici e parenti. Voci bene informate ammettono che persino i medici che fin da subito hanno preso in carico il presidente Berlusconi , al suo arrivo, si fossero convinti che il leone avesse solo poche ore di vita. potesse superare l’ennesima crisi. Ma i leoni, si sa, sono e restano leoni sempre. Nella buona e nella cattiva sorte, in salute come in malattia e nella notte il carattere e il fisico hanno iniziato a reagire alle terapie fino a generare quel cauto ottimismo che tutti, meno che gli avversari politici, si aspettavano. Ora la situazione sembra essere più tranquilla e l’ottimismo ha preso il preso il posto del pessimismo.

LA MALATTIA

A poche ore dal ricovero il medico di fiducia del Cavaliere, Alberto Zangrillo, primario di Anestesia e rianimazione dell’ospedale San Raffaele di Milano, parla della malattia. Solo poche righe per dire, per la prima volta,m che il Cavaliere è affetto da “leucemia mielomonocitica cronica”, che è in terapia intensiva da mercoledì e si sta curando per un’infezione polmonare. La buona notizia è che non ci sono le «caratteristiche evolutive» della malattia acuta; quella meno buona è che servirà tempo. «La strategia terapeutica in atto prevede la cura dell’infezione polmonare, un trattamento specialistico citoriduttivo mirato a limitare gli effetti negativi dell’iperleucocitosi patologica e il ripristino delle condizioni cliniche preesistenti».

La leucemia di cui è affetto Berlusconi per molti appare come una novità ma di fatto lo stesso Cavaliere l’ha scoperta tempo fa e fino a qualche settimana fa era riuscito a domarla e tenerla a bada. «Si tratta di una patologia neoplastica del sangue – ha spiegato Emanuele Angelucci, il primario di Ematologia del policlinico San Matteo di Genova – che è stata identificata a sé stante nel 2017. E’ una forma di malattia che inizia come cronica, ma ha la tendenza a progredire. Alla base ci sono i moniciti, che sono dei globuli bianchi,i quali aumentano come in tutte le malattie tumorali. È una malattia tipica delle persone anziane». Berlusconi di anni ne ha 86, ha passato una vita a lottare (non solo in politica) e questo gli ha indubbiamente creato una condizione pregressa: il pacemaker messo nel 2006 e sostituto nel 2015, l’intervento alla valvola aortica dell’anno dopo, il Covid del 2020 non lo hanno di certo aiutato e vanno tenuti in considerazione. La leucemia mielomonocitica cronica è una malattia trattabile, si può controllare e tenere a bada ma dalla quale non si può guarire a meno che non si arrivi al trapianto di cellule staminali che, però, in genere non viene effettuato a una certa età. Diminuisce, invece, la capacità di difesa dell’organismo perché agisce come un clone: e in questo modo diminuiscono le cellule “normali”, le piastrine e i globuli rossi e vengonomeno tutte le funzioni del sangue, alle volte anche con una lentezza molto lunga di anni.

Di fatto, come afferma il direttore dell’unità operativa di Ematologia e trapianti di midollo all’azienda ospedaliera universitaria Federico II di Napoli, Fabrizio Pan, è una patologia abbastanza rara. «Si registra circa un caso ogni 100mila abitanti, con espressioni molto eterogenee – spiega al quotidiano La Verità – ma tuttavia una attenta e saggia gestione della patologia e delle sue complicanze può preservare la qualità di vita ed eventuali attività lavorative».

Quello che comunque ora appare più urgente, è superare la polmonite che ha reso necessario il ricovero in terapia intensiva.

UN LEONE LOTTA SEMPRE FINO ALLA FINE

Di certo non si è ancora deciso ad abdicare al suo trono che rimane lì, pronto a riaccoglierlo con tutti gli onori. Quelli che invece fanno una magra figura sono i sorci, quelli che odiano Silvio come avversario politico ma prima ancora come uomo di successo. Al leone non gli hanno mai perdonato la discesa in campo quando, eliminato in maniera vergognosa l’ultimo dei politici degno di essere definito tale, quel gigante chiamato Bettino Craxi, capendo la manovra firmata Stati Uniti – Procure – exPCI, ha deciso che l’Italia non poteva subire un colpo di Stato legalizzato. Una mossa che nessuno, tra quelli che volevano prendere in mano il Paese e gestirlo a proprio uso e consum per servire non il popolo ma i potenti banchieri d’oltre Oceano, gli ha mai perdonato.

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